TY - JOUR AU - De Cristofaro, Francesco PY - 2019 TI - Felicità dell’angoscia. Goethe verso Manzoni, Manzoni verso Goethe JF - Annali Manzoniani; N. 2 (2019) DO - 10.30451/am.v0i2.38 KW - N2 - Nonostante il dia­logo a distanza tra Goethe e Man­zo­ni sia stato discusso in molti modi (dalla ricognizione dei dati positivi all’intertestualità), l’oriz­zon­te critico appare piuttosto spoglio. Il contributo prende le mosse dal 1827, quando esce a Jena la silloge delle Opere manzoniane a cura di Goethe: il quale tuttavia avanza le note riserve sulle «escre­­scenze» storiche. Manzoni reagisce con freddezza; v’è un forte squilibrio tra le carte ove si riversa l’ap­prez­­zamento del «maestro» e quelle, ben più esigue, che attestano il feed-back dell’«allievo». Peraltro un’analisi delle tragedie manzoniane ci indica l’ Eg­mont  come modello segreto: malgrado le differenze di riferimenti sto­rici, rapporti di forza e motivazioni di fondo. Nelle  Conversazioni  Goethe aveva elaborato un’“estetica della paura”, ravvisando in Manzoni una forma di angoscia legata al male fisico più che all’inquietudine morale: un’idea che ci interroga sulle sovrastrutture e sui pregiudizi che spesso segnano l’interpretazione dei  Promessi sposi . UR - http://annali.casadelmanzoni.it/index.php/annali/article/view/38